SECONDA EDIZIONE DELLA MOSTRA DI ESPRESSIONE ARTISTICA   “SAN GENNARO ART”

Dopo il successo  che  la mostra “San Gennaro Art” ha ottenuto lo scorso anno il Club UNESCO Napoli e l’Associazione Spazio Venexiart  hanno organizzato la seconda edizione, la cui serata inaugurale si è svolta nella splendida Chiesa di San Francesco delle Monache, dove è stata allestita la mostra. Un folto pubblico ha partecipato all’evento che ha visto la partecipazione degli artisti: ART MANJU, MENOTTI CATTANEO, SERENA CATTANEO, STEFANO CORTESE,   FORTUNATO DANISE, MARIA DE MICHELE, EMILIA DI PAOLO,  PAOLO FERRIGNO,   MARIO GIANQUITTO,  SALVATORE  IODICE,  RAFFAELE MISCIONE,  FRANCESCO PORZIO, ANTONIO SANTACROCE,   GIUSEPPE RAPICANO,  LUCIA VECCHIARELLI,. Una selezione di  opere suggestive e di grande impatto emotivo,  che hanno esaltato la figura di San Gennaro, realizzate con le tecniche più disparate che caratterizzano lo stile soggettivo dei vari artisti. Dopo l’introduzione del presidente del Club UNESCO Napoli, prof. Fortunato Danise e del presidente  dell’Associazione  Spazio Venexiart, l’artista Lucia Vecchiarelli, si è passati alla presentazione del libro “A COLLOQUIO CON...Vite in musica” di Adriana  Benignetti, commentato con grande competenza dalla  giornalista e critica letteraria dott.ssa Federica Flocco che ha evidenziando il carattere dell’autrice e il pregio del libro.La scrittrice  ha poi esposto la tecnica narrativa e le ragioni che l’hanno spinta a raccogliere in un libro le interviste fatte  a 15 protagonisti della musica come, Luca Sarniello, Roberto Cominati Radovan Vlatkovic, Ivan Fedele .

Maria De Michele, Antonio Santacroce e Stefano Cortese hanno letto le loro poesie rispettivamente : “Il giocoliere della sorte”, “Solimena” e “Canta Neapolis” .

La giuria composta dalla prof. e critica d’arte Margherita Calò, dalla dott.ssa Federica Flocco, e dal dott.  Ilario D’amato,   ha scelto le opere vincitrici delle varie sezioni:

Pittura - Mario Gianquitto  “San Gennaro”

Scultura – Francesco Porzio  “San Gennaro”

Grafica Digitale  -Art Manju

Poesia  - Maria de Michele  “ Il giocoliere della sorte”

Si ringrazia per il patrocinio morale il Comune di Napoli, e per l’adesione “L’Espresso napoletano”; Librerie Paoline” Via Duomo , Libreria UBIK

Poesie in Concorso

La Sirena Partenope, fondatrice della città, viene invocata nel tentativo di sottrarre Napoli al suo destino di metropoli in crisi attraverso la forza del suopassato, da far conoscere al mondo con un canto di cui solo chi l’ ha vista nascerene sarebbe capace. Così è nata “CANTA NEA-POLIS”

Càntami o Diva, tu che sei Sirena,

della città che prese da te il nome.

Tu sei Partenopea di razza piena

E solo tu conosci il quando e il come.

Pàrlami dei misteri che conserva

sotto la terra e spesso pure sopra,

mòstrala bene agli occhi di chi osserva

prima che la vergogna non ci copra.

Vènti maligni soffiano sul Golfo

e della città-nuova resta poco :

vènti di “mala-tempora” e di zolfo

che sono scesi a patto con il fuoco.

O mia Sirena, ascolta chi ti apprezza

E càntami di Lei come ad Ulisse,

màndami un segno della sua grandezza,

vanto per chi la vive e chi la visse.

Luogo di culto e luogo di jatture,

dove malocchio e Fede fanno pace.

Centro di menti eccelse e di culture,

càntalo Tu….che io non son capace !!

Dillo che la mia terra fu padrona,

centro del mondo , patria degli “eletti”,

narrami dei Borboni e gli Aragona,

esempi dei suoi pregi e i suoi difetti.

Càntami del castello noto al mondo

solo perché compare in cartolina,

dillo cosa nasconde nel profondo

come una ricca e nobile gallina :

forse Virgilio, il mago ed il poeta,

volle celar per sempre l’ uovo d’ oro

o forse, con lo sguardo da profeta,

capì che questo luogo era un tesoro.

Càntami poi dell’ altra roccaforte

che diede un figlio Maschio agli Angioini.

Luogo di prigionìa fino alla morte

per rei confessi, ladri ed assassini.

Leggenda vuole che sotto al castello

un mostro degli abissi fosse il Boia,

e solo chi ha varcato quel cancello

conobbe il peggior modo in cui si muoia.

Parlami delle voci dei quartieri,

della ‘Mbriana che ti vuole bene,

dei “Munacielli” impertinenti e fieri,

di case sfitte ed anime in catene.

Anime a volte pure messaggere

di fatti da tradurre in numeretti ;

càbala d’ altri tempi e storie vere….

….e nacque il Lotto dentro i vicoletti….

Forse Torino è centro di magìa

o forse Benevento è delle streghe,

la tua città però, Sirena mia,

nasconde più segreti tra le pieghe

o meglio, li nasconde sotto terra,

come valigia con il doppio fondo,

come una verità che non si afferra

se non la condividi con il mondo.

Quel mondo ch’ oggi non ti riconosce

se non per i soprusi e il malaffare ;

o mia Sirena, càntami, e le angosce

allevia e cura con il tuo cantare.

E di Partenope, quella nascosta,

che “delle fontanelle” il nome porta,

della città ch’ è nata sovrapposta

e sotto labirinti di ogni sorta.

Càntami del Mistero dei Misteri

che nell’ ampolla sempre si rinnova :

è un vano dubitar sui fatti veri.

Dove c’è fede non esiste prova…

Un Martire non va in laboratorio,

con sangue vero ha guadagnato il rango,

la sua grandezza è fatto ormai notorio

e non si potrà sciogliere col fango.

Bella Sirena, leggi la mia mente,

tu che sei donna e insieme solchi i mari :

Tu con tuo canto dolce e persuadente

Possa guarire Napoli……magari……

GIOCOLIERE DELLA SORTE

Contagio di voci in un avanzo d’estate

fede che si sfilaccia annaspando nell’aria

tra un dire e un fare di gole aperte e tremiti leggeri.

In risalita da catastrofi venture

nel disordinato archivio dei passaggi

perle di rosari piovono su lupi abbracciati.

Lo stupore ferma ogni canto

spegne candele in un fermento di sole

per una gioia breve come un respiro.

Su pietra dura uomini in preghiera

scorgono nel palmo liquefatti grumi di promesse antiche

l’ Oracolo accoglie a sé le pene

scioglie quei pugni chiusi dentro il petto.

Giocoliere della sorte ,

nelle ore del vespro o del mattino

muterai a cosa umana l’immortale silenzio.

Giorno, notte, all’ora indefinita

ti farai metronomo, segno del tempo

traccerai un appunto tinto di rosso sull’ostile stoltezza :

Fratello, fammi conoscere un uomo che sia degno d’amore!

Maria De Michele